Tra la miriade di eventi infausti per la sopravvivenza del nostro pianeta non avremmo avuto difficoltà a selezionare i più significativi ed emblematici per l’anno che ci sta lasciando. Invece abbiamo voluto fare una scelta diversa: abbiamo preferito ricordare le (poche) news positive per l’ambiente e il clima che hanno caratterizzato il 2022. L’augurio è che esse stimolino i decisori politici mondiali a fare sempre bene e meglio nel 2023 e che cresca nell’opinione pubblica la consapevolezza della gravità dei mutamenti climatici e della necessità di comportamenti indirizzati verso la sostenibilità ambientale e il rispetto del pianeta che ci ospita e delle sue dinamiche.
Dalle istituzioni: Ambiente in Costituzione
Approvate, a febbraio, le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione, che introducono la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali tra i principi fondamentali della Carta costituzionale. Adesso la Costituzione italiana, che già conteneva, all’art.9, il principio di tutela del paesaggio, ora estende la tutela anche all’ambiente, alla biodiversità e agli ecosistemi, precisando anche, nel nuovo art. 41, che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con la salute e l’ambiente. In pratica ad esempio da febbraio, la necessità di evitare l’ulteriore consumo di suolo attraverso la cementificazione selvaggia, non è più solo vietato dalla necessità di tutelare il paesaggio ma anche da un serio bilanciamento di interessi da operare a livello amministrativo – centrale o locale – per determinare, caso per caso, se l’opera realizzanda porti più vantaggi che danni all’ambiente, biodiversità ed ecosistemi nell’interesse delle future generazioni.
Dalle istituzioni: la legge Salvamare
Una delle più assurde situazioni degli ultimi decenni è stata finalmente sanata: da giugno scorso, infatti, i pescatori non saranno più costretti a ributtare in mare i rifiuti finiti nelle loro reti, come avveniva prima per evitare pesanti sanzioni, ma potranno riportarli nei porti e conferirli in appositi spazi predisposti dalle autorità locali. Viene poi regolamentata la raccolta anche mediante sistemi di cattura dei rifiuti e si stabilisce inoltre l’avvio di campagne di sensibilizzazione e informazione su mare, plastica ed economia circolare. Forse la definizione di “Salvamare” è un po’ troppo ambiziosa, ma è comunque un buon inizio.
Dai cittadini: sviluppo delle iniziative sul Plastic Free
Migliaia di appuntamenti in quest’anno per sensibilizzare cittadini e aziende sulla necessità di abbandonare l’utilizzo della plastica, specie quella monouso. Degna di segnalazione l’attività di Plasticfree onlus, benemerita organizzazione che organizza campagne periodiche su questo tema e iniziative per la raccolta e la pulizia da sostanze plastiche. Nel 2022 solo nei giorni del 9 e il 10 aprile, in cui si è svolta la 4^ edizione del Cleanup Nazionale Plastic Free, sono stati organizzati ben 310 eventi di sensibilizzazione in tutto il territorio italiano, con l’obiettivo raggiunto di 300.000 kg di plastica raccolta, anche grazie al supporto mediatico di University Network e al supporto di tanti partner e di tutta la community Plastic Free.
Dalle aziende: straordinario incremento, in Italia, delle fonti energetiche rinnovabili
Aumenta nel 2022 l’energia da fonti rinnovabili. Secondo l’Osservatorio Fer (Fonti di energia rinnovabili) di ANIE Rinnovabili (l’associazione delle imprese della produzione elettrica a zero emissioni), sulla base dei dati di Terna, nel primo semestre del 2022 in Italia sono stati installati 1.211 megawatt di nuova potenza di fonti rinnovabili, il 168% in più rispetto allo stesso periodo del 2021: 1.061 MW per il fotovoltaico (+193%), 123 MW per l’eolico (+66%) e 27 MW per l’idroelettrico (+72%). Si rileva anche che per il fotovoltaico le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 34% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 31% e quelle sopra 1 MW il 35%. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a giugno 2022 quasi 74.000 impianti. Le regioni che hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Basilicata (+611%), Sicilia (+599%), Sardegna (+1.180%) e Valle d’Aosta (+2.305%). Per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lazio, Lombardia e Sicilia rispettivamente con 142, 147 e 139 MW. Per l’eolico, le installazioni di potenza superiore ad 1 MW sono l’82%. Gli impianti maggiori a 1 MW realizzati nel primo semestre sono 5, tutti in Puglia: 4 nella provincia di Foggia e uno offshore a Taranto, dopo un iter autorizzativo conclusosi dopo 14 anni. Solo in Puglia si registra un trend crescente rispetto al primo semestre del 2021, periodo nel quale le Regioni a più alta ventosità (Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia) registrano un eclatante stop della corsa all’eolico.
Dalla UE: stop agli imballaggi per ridurre i rifiuti
La Commissione europea ha presentato ufficialmente (mercoledì 30 novembre 2022) a Bruxelles la proposta di regolamento (i Regolamenti comunitari entrano immediatamente in vigore nei paesi senza necessità di recepimenti interni) per modificare la direttiva attualmente in vigore sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi (risalente al 1994, ma già modificata nel 2018), con l’obiettivo per gli Stati membri di ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite del 5 per cento entro il 2030 e del 15 per cento entro il 2040 rispetto ai livelli del 2018. Le finalità principali sono tre: Prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, ridurne la quantità, imporre restrizioni agli imballaggi inutili e promuovere soluzioni di imballaggio riutilizzabili e ricaricabili. Promuovere il riciclo di alta qualità (“riciclo a circuito chiuso”), rendendo tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Ridurre il fabbisogno di risorse naturali primarie e creare un mercato di materie prime secondarie, aumentando l’uso della plastica riciclata negli imballaggi attraverso obiettivi vincolanti. Inoltre questo provvedimento ha un preciso obiettivo: a partire dal 1° gennaio 2030 tutti gli imballaggi sul mercato devono essere progettati per essere riciclabili.
Leggete il nostro intervento, dei giorni scorsi, “Imballato o sfuso?”, qui.
Dalla COP 15: le politiche di tutela delle terre e delle acque
Dopo il fallimento della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27) , si è tenuta dal 7 al 19 dicembre in Canada la COP15, conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sulla protezione della natura e degli ecosistemi. La conferenza si è chiusa con un accordo, trovato dopo 15 giorni di lavori, cosi definito: entro il 2030 almeno il 30% delle aree terrestri, delle acque interne e delle aree costiere e marine, in particolare le aree di particolare importanza per la biodiversità e gli ecosistemi, devono essere conservate. L’accordo non è stato sottoscritto, però, da Congo e Uganda che reclamano un fondo dedicato ai Paesi meno sviluppati né da Stati Uniti e Vaticano che non hanno ratificato la Convenzione sulla diversità biologica nonostante che -si legge nel documento finale- “circa il 25% delle specie nei gruppi animali e vegetali valutati è minacciata, circa 1 milione di specie sono già a rischio di estinzione, molte entro decenni, a meno che non vengano intraprese azioni per rallentare la perdita di biodiversità. La biosfera, da cui dipende l’umanità nel suo insieme viene alterata a un livello senza precedenti”.
Leggete il nostro intervento, dei giorni scorsi, “COP15 trovato l’accordo ma con dei distinguo”, qui.
È sufficiente, tutto ciò per il nostro pianeta? No, sicuramente no. Ma è un inizio, un buon inizio che potrà trovare sviluppi e incrementi nel 2023. Abbiamo fatto solo degli esempi di buone scelte attuate in quest’anno, quelli che abbiamo ritenuto più significativi. Ma se ne avete altri da segnalarci, scriveteci pure qui.
Federica Rochira, Website Founder