Gli edifici nell’Unione Europea rappresentano il 40% del consumo di energia finale e il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra. L’efficienza energetica è un fattore chiave per accelerare la transizione energetica che a sua volta è uno degli elementi essenziali della decarbonizzazione.
La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è un punto chiave della strategia del green deal ed indica le misure che permettono all’Europa di ottenere l’obiettivo di un parco immobiliare a emissioni zero e completamente decarbonizzato entro il 2050.
Su questi temi si è articolata la tavola rotonda organizzata mercoledì 22 marzo a Roma presso lo Spazio Europa, in collaborazione la Direzione Generale Energia della Commissione europea e la GRAND – Green Academy for the New Deal (collegamento al loro sito in calce a questa pagina nella categoria IL MEGLIO DEL WEB)
Attori importanti del settore si sono confrontati su soluzioni che possano accelerare e stimolare l’efficienza energetica degli edifici in Italia e consentire di raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea.
“Casa sogno italiano per eccellenza. E green vale di più. Se secondo l’Osservatorio Immobiliare Fiaip nel 2022 si sono visti livelli di compravendita nel settore residenziale che non si registravano da oltre vent’anni, non è tutto uguale. E prima che le norme in arrivo dall’Europa sono i fatti a dirlo. Green non è per tutti.” Sostiene Anna Migliorati nel suo Podcast di Radio24 L’ECONOMIA DELLE PICCOLE COSE, “Case green ma non per tutti, norme o mercato? (Ascolta qui: https://lnkd.in/d8R67t8t) “A guardare i dati elaborati da Enea Fiaip e I-Com le case ad alto consumo energetico vanno a braccetto con le aree in cui si pagano bollette più salate e dove è più difficile pagarle le bollette. Perché se almeno tre quarti degli edifici non sono in regola, le villette vantano una classe D già nel 34% dei casi. Così come sono in regola una casa su due nelle aree di maggior pregio. Non solo, sono esenti dalle norme le case di valore storico, quindi generalmente di alto costo e spesso nei centri storici. Dati che sono diametralmente opposti spostandosi verso le periferie, dove quasi 9 immobili su dieci sono fuori legge. E il mercato lo ha già capito. Perché già negli ultimi cinque anni le case costruite coi nuovi criteri, o ristrutturate per risparmiare energia, hanno già acquistato valore sul mercato. Mentre quelle che costa mantenere in termini energetici hanno perso valore. Lapalissiano? Certo… Ma vien da riflettere: allora green sì, ma non è per tutti? Un lusso che fa risparmiare? Proviamo a voltare la medaglia e Facciamo i conti”
E, spiega a TeleAmbiente Angelo Consoli, General Manager of Bruxelles’ Jeremy Rifkin Office: “L’importanza di direttive come queste è soprattutto economica”.
Riportiamo, di seguito, l’intervista su gentile concessione degli autori.
Federica Rochira, Website Founder