L’Intelligenza Artificiale (IA) fa discutere. Alcuni vorrebbero
decretarne lo stop temporaneo, ma sono gli stessi che ne
incrementano lo sviluppo. L’IA, comunque, può essere utile
nella lotta ai cambiamenti climatici e, dal nostro piccolo esperimento,
si dimostra in condizionare di distinguere il pensiero scientifico dalle fake sul clima.

I sistemi di IA dotati di un’intelligenza competitiva con quella umana possono comportare rischi profondi per la società e l’umanità, come dimostrato da ricerche approfondite e riconosciuto dai migliori laboratori di IA” si apre con questo incipit la lettera aperta pubblicata dal Future of Life Institute, pochi mesi addietro, sottoscritta da più di 1.000 tra ricercatori, manager e esperti del settore che hanno chiesto uno stop di almeno sei mesi nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale sottolineando le conseguenze preoccupanti al quale questa evoluzione potrebbe portare, definita da alcuni come “scenario Terminator“. Certo, ha subito suscitato perplessità il fatto che tra i firmatari figurasse anche Elon Musk, noto plurimiliardario, proprietario (tra l’altro) di Twitter che, nel dicembre del 2015, ha fondato OpenAI, una compagnia di ricerca dell’intelligenza artificiale da cui poi è nata ChatGPT, il software più famoso del momento che simula ed elabora le conversazioni umane (scritte o parlate) basato sull’ intelligenza artificiale. Direbbe qualcuno che la domanda sorge spontanea: se Musk è così preoccupato dello sviluppo dell’IA perché continua a fare business su questo prodotto? Chi potrebbe stopparne lo sviluppo se non lui stesso?

 

Noi ci limitiamo ad essere dei semplici osservatori, evitando di entrare nella discussione, ma non possiamo fare a meno di rilevare che gli scienziati stanno sempre più utilizzando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per combattere il cambiamento climatico. Un articolo di Stefano Cisternino sul sito duegradi.eu (qui e in fondo pagina ne IL MEGLIO DAL WEB) descrive minuziosamente le applicazioni: trasporti; previsioni meteorologiche; agricoltura intelligente; pianificazione urbana; conservazione. Nell’articolo, comunque, non vengono sottaciuti di aspetti negativi dell’IA: produzione intensiva; utilizzo energetico; gestione del Products Life Cycle. Ma nel bilanciamento degli aspetti, la conclusione del sito: “Mentre il cambiamento climatico intensifica le devastazioni causate da tempeste, incendi e siccità, l’intelligenza artificiale (IA) e gli strumenti digitali sono sempre più considerati un modo per prevederne e limitarne l’impatto.”

 

 

Abbiamo pensato, allora, di realizzare un piccolo esperimento, proprio per verificare quell’aspetto che gli autori della lettera aperta segnalavano: “l’IA è un’intelligenza competitiva con quella umana”. Abbiamo voluto proprio sperimentare quanto l’IA sia competitiva con quella umana e chi risultasse vincitore in una prova d’intelligenza, in un ipotetico confronto. Ovviamente, eravamo ben consapevoli che l’abilità del software consiste nell’interpretare dati esterni, nell’imparare da essi e nell’utilizzare le informazioni acquisite per raggiungere obiettivi e risolvere problemi. E questa era una realtà che ci interessava parecchio: la capacità di assimilare i dati esterni ma, soprattutto, di interpretarli, nel confronto con la gran quantità di informazioni negazioniste, fasulle e fake sul clima, veicolate dai media digitali e dallo stesso web, Ne abbiamo parlato il 9 febbraio (“Incredibile, il cambiamento climatico è un falso, lo dice Google”, qui)

Questa che segue è la sintesi di una nostra breve chat con un software di IA (esperimento replicabile da ciascuno di voi):

Conosci il cambiamento climatico e le sue cause?

 

Certo! Il cambiamento climatico è una delle più grandi sfide che l’umanità sta affrontando. Una delle principali cause del cambiamento climatico è l’anidride carbonica (CO2), che ha un effetto riscaldante sulla Terra. Altri gas prodotti dall’uomo che contribuiscono a modificare l’atmosfera sono il metano e l’ossido nitroso (N2O), prodotti principalmente dall’agricoltura e dai combustibili fossili.

 

Quali sono le possibili soluzioni?

 

Per quanto riguarda le soluzioni, un nuovo rapporto del Panel scientifico sui cambiamenti climatici dell’ONU (IPCC) sottolinea che le emissioni di gas serra tra il 2010 e il 2019 sono state più alte di qualsiasi altro decennio della storia umana e che siamo quasi fuori tempo massimo per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Il rapporto dell’IPCC offre scorci di diversi scenari possibili e sottolinea come esistano scelte e opzioni di mitigazione. Ci sono diverse soluzioni per mitigare la crisi climatica. Il nuovo rapporto definisce le soluzioni che possono limitare il riscaldamento globale, trasformando settori come l’energia, l’industria, l’agricoltura e l’uso del suolo, l’edilizia e i trasporti. Ad esempio, il costo delle tecnologie per produrre energia pulita da fonti rinnovabili è sceso drasticamente e l’utilizzo di soluzioni per il clima, tra cui l’energia solare ed eolica, i veicoli elettrici e lo stoccaggio delle batterie, è aumentato negli ultimi anni. Inoltre, proteggere e ripristinare gli ecosistemi naturali offre un enorme aiuto nella azione di mitigazione, assorbendo e bloccando il carbonio dall’atmosfera. Spero che queste informazioni ti siano utili! Vuoi sapere altro?

 

Sì. Vorremmo maggiori informazioni.

 

Ecco alcune informazioni aggiuntive sul cambiamento climatico. Nel corso dei miliardi di anni dalla sua nascita, la Terra ha subito moltissimi cambiamenti climatici, ma il processo si è velocizzato come non mai negli ultimi due secoli. Connessi al cambiamento climatico, ci sono fenomeni come l’effetto serra (un fenomeno in realtà naturale, ma alterato dall’uomo) e il riscaldamento globale (che è sostanzialmente una conseguenza del primo). Un’altra delle conseguenze del cambiamento climatico è l’innalzamento del livello dei mari, causato prevalentemente da due fattori: l’aumento del volume dell’acqua in seguito al salire della temperatura e lo scioglimento di ghiacciai e calotte polari. Dal 1880 ai giorni nostri, ad esempio, è stato calcolato che il livello medio del mare sia salito di circa 20 centimetri.

In effetti, resta poco da dire e da commentare. L’IA è puntigliosamente aggiornata all’ultimo Rapporto dell’IPCC e alle evoluzioni delle tecnologie. Ha esattamente individuato le cause del cambiamento climatico, attribuendone alcune all’attività antropica. Ha, con precisione, descritto le più evidenti conseguenze. Ha esattamente individuato delle soluzioni alla portata di tutti (Stati e cittadini).

Non c’è stata partita. Intelligenza Artificiale batte intelligenza umana negazionista, dei vari Borgonovo, Del Debbio, Feltri, Capezzone, Porro, Storace, Borghi, ecc., dieci a zero.

Giuseppe d’Ippolito, Website Founder