- Questo evento è passato.
Convegno “Comunità energetiche e cittadini: stato dell’arte, opportunità e sostenibilità”
Gennaio 19, 2023 @ 9:30 - 17:00
La transizione ecologica, obiettivo comune a livello internazionale e riconosciuto nell’Agenda Onu 2030, rende necessaria un’accelerazione del passaggio da un’economia basata sull’uso del fossile a forme di produzione energetica pulite, rinnovabili e diffuse sul territorio. Il tema non è però solo tecnologico: la crisi innescata dal deflagrare del conflitto in Ucraina ha polarizzato l’attenzione di tutti sul risparmio energetico ma anche sulla necessità di una riorganizzazione dei mercati dell’energia che possa consentire sicurezza, stabilità ma anche efficienza economica.
La declinazione italiana dei pacchetti normativi europei e delle misure conseguenti alle crisi pandemica ed energetica appare foriera di nuove opportunità per il mondo dei consumatori, per le imprese e per le istituzioni. I finanziamenti collegati all’implementazione della transizione energetica potrebbero contribuire a rendere i mercati energetici italiani più forti e competitivi e, soprattutto, con minore presenza di squilibri e distorsioni.
In tale panorama, le comunità energetiche stanno guadagnando una posizione di primario interesse, candidandosi come protagoniste del mutato paradigma di produzione e consumo energetico, sempre più improntato al perseguimento di benefici ambientali e sociali in piena assonanza con il novellato art. 41, comma 3 della Costituzione.
In uno scenario così fortemente orientato all’implementazione del principio di sostenibilità non mancano, però, ombre costituite dall’ancora incompleta adozione dei Dlgs. 199 e 210 del 2021 e dall’incertezza circa il contesto regolatorio che andrà a governare il settore.
Il nuovo paradigma mira ad avere delle comunità che costituiscano, nei fatti, degli agglomerati virtuosi, in cui la vicinanza, spaziale e temporale, fra produzione e carico, mira a massimizzare l’efficienza del sistema e ad ottimizzare l’uso delle infrastrutture, superando quindi gli approcci semplificati adottati nel passato (e.g. lo scambio sul posto) che avevano la semplice valenza di incentivi finalizzati alla promozione delle rinnovabili. Purtuttavia è indispensabile identificare e quantificare limiti e virtù delle soluzioni disponibili, andando quindi a pesare correttamente i vincoli che devono essere posti per regolamentare correttamente l’evoluzione, si cita ad esempio la necessità di capire quale possa essere l’estensione spaziale di una Comunità al fine di garantire un corretto uso delle infrastrutture di rete, o ancora, quale debba essere l’intervallo temporale su cui calcolare i bilanci energetici o, infine, come sia possibile quantificare i benefici portati alla rete piuttosto che al mercato elettrico.
Il nuovo paradigma è chiamato ad essere sostenibile, sia in termini energetici, sia in termini economici che in termini sociali.
Nasce l’esigenza di integrare gli utenti finali, facendoli diventare membri attivi di una Comunità e promuovendo un loro comportamento energetico più efficiente. Sempre in termini sociali, il nuovo paradigma è chiamato fortemente a contribuire al contenimento di situazioni di povertà energetica, andando ad intervenire laddove la leva economica non potrebbe operare. Tale principio, largamente condiviso in via teorica, è però complesso da applicare concretamente, vi è quindi una forte esigenza di contestualizzazione e di proposizione metodologica, sia rispetto agli utenti che rispetto ai Policy Maker che, da non dimenticarsi, verso le utility energetiche. Queste utility saranno infatti chiamate a supportare l’implementazione in campo delle Comunità Energetiche.
Questo convegno si propone di favorire l’incontro tra diversi saperi e competenze nella consapevolezza che soltanto un dialogo tra consumatori, imprese e istituzioni può rendere effettivo il diritto ad una energia pulita e accessibile. Scopo dell’incontro è quello di favorire la creazione di un tavolo permanente di confronto tra chi opera nel settore dell’energia fornendo ricerca e tecnologia, chi regola il mercato, chi produce e consuma energia.
Come già anticipato, il nuovo quadro disciplinare offre l’opportunità di trasformare i consumatori in produttori, rende possibile realizzare, in una logica comunitaria di tipo non profit, benefici sociali, economici e ambientali per i territori, anche svantaggiati perché collocati in aree interne, può mitigare la povertà energetica, attutire la vulnerabilità. Senza unconfronto costante tra scienza, tecnologia, istituzioni e imprese il rischio è che, come spesso accaduto nella storia italiana, queste opportunità di sviluppo non vengano totalmente colte e che lo slancio ecologista così diffuso possa essere frustrato da burocrazia, ma soprattutto da una non esatta conoscenza dei tanti fattori che concorrono al successo del prosumerismo.
Consumers’ Forum, statutariamente preposto a essere luogo di incontro per consumatori, imprese e istituzioni unitamente a ENSIEL e al gruppo di ricerca “Enabling Consumer to become prosumer” (ECPE Project) dell’Università di Camerino cercano con questa iniziativa di avviare questa “buona pratica” di dialogo che culminerà nella proposta di sottoscrizione di un protocollo di intesa che conduca alla realizzazione di un tavolo di incontro aperto al contributo di tutti coloro che intendono realizzare in concreto gli obiettivi di sostenibilità nel nostro Paese.