Il 19 settembre 2024, la Commissione Europea ha adottato nuove misure restrittive per limitare l’uso dell’acido undecafluoroesanoico (PFHxA) e delle sostanze correlate, un sottogruppo dei cosiddetti PFAS, spesso chiamati “forever chemicals” per la loro capacità di resistere alla decomposizione nell’ambiente e la loro capacità di accumularsi nei corpi degli esseri viventi, con gravi rischi per la salute e per l’ambiente. Queste sostanze, utilizzate in molti prodotti di uso quotidiano come tessuti impermeabili (ad esempio, giacche antipioggia), imballaggi alimentari (come scatole per pizza), spray impermeabilizzanti e cosmetici, sono state ritenute pericolose per la salute umana e l’ambiente. La restrizione riguarda anche alcune schiume antincendio, specificamente quelle utilizzate per l’addestramento e i test, senza però compromettere la sicurezza operativa. Tuttavia, applicazioni come quelle nei semiconduttori, batterie o celle a combustibile per l’idrogeno verde restano esenti. La Commissione ha deciso di adottare queste misure perché ci sono alternative disponibili e i costi socioeconomici della restrizione sono considerati accettabili rispetto ai benefici per la salute pubblica e ambientale. Le restrizioni entreranno in vigore dopo periodi di transizione che variano da 18 mesi a 5 anni, a seconda dell’uso specifico.
Le nuove normative, basate sul regolamento REACH, mirano a ridurre l’impiego del PFHxA in una serie di prodotti di largo consumo. In particolare, queste restrizioni entreranno in vigore progressivamente a partire da ottobre 2024, con periodi di transizione compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda del tipo di applicazione. Tra i prodotti interessati vi sono i tessuti impermeabili (come giacche da pioggia); gli imballaggi alimentari (come scatole per la pizza e contenitori per cibi); gli spray impermeabilizzanti e alcuni cosmetici. Inoltre, alcune schiume antincendio contenenti PFHxA, utilizzate principalmente per l’addestramento e i test, verranno progressivamente eliminate, tranne nei casi in cui la sicurezza verrebbe compromessa senza il loro uso. Questo perché i PFAS contenuti nelle schiume antincendio hanno contaminato terreni e falde acquifere in molte aree d’Europa. In alcuni settori industriali, come quelli della produzione di semiconduttori, batterie e celle a combustibile per l’idrogeno verde, sono state concesse esenzioni temporanee per l’uso del PFHxA, in attesa dello sviluppo di soluzioni alternative. Questo riflette la necessità di bilanciare la protezione dell’ambiente con le esigenze dell’industria europea, che spesso utilizza queste sostanze in applicazioni critiche per l’innovazione tecnologica.
Le misure adottate dalla Commissione sono parte di un più ampio sforzo per ridurre l’inquinamento chimico e promuovere alternative più sicure nell’ambito del Green Deal Europeo. Secondo la Commissione, la limitazione dei PFAS è essenziale per la salute pubblica, poiché molti di questi composti sono stati collegati a malattie come il cancro, disfunzioni del sistema endocrino e problemi allo sviluppo fetale.
Come affermato da Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo della Commissione UE per l’European Green Deal, “eliminare i PFAS da prodotti di uso quotidiano è un passo cruciale nella nostra strategia di promozione della sostenibilità, competitività e innovazione nel settore chimico“. Inoltre, la Commissione riconosce che l’eliminazione graduale di queste sostanze è necessaria per promuovere un ambiente più sano e incentivare le industrie a investire in alternative chimiche più pulite e meno dannose.
È importante sottolineare che la restrizione sui PFHxA non copre ancora l’intero spettro dei circa 10.000 PFAS esistenti. Una restrizione universale sui PFAS è ancora in fase di valutazione da parte dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), con una proposta avanzata nel gennaio 2023 da alcuni Stati membri (Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia). Tale divieto potrebbe avere un impatto ancora più ampio, ma necessita di ulteriori valutazioni tecniche ed economiche. Le misure adottate avranno un impatto positivo sia sull’ambiente che sulla salute pubblica, riducendo l’accumulo di sostanze tossiche nelle falde acquifere e nei tessuti viventi. Tuttavia, queste restrizioni non risolvono completamente il problema dell’inquinamento da forever chemicals, poiché molte altre varianti dei PFAS continuano a essere utilizzate. È quindi probabile che ulteriori regolamentazioni verranno introdotte nei prossimi anni, con l’obiettivo di limitare ancora di più la presenza di queste sostanze pericolose.
D’altra parte, l’Unione Europea ha concesso proroghe temporanee per alcuni settori industriali, consentendo l’uso di determinati PFAS per un periodo che può arrivare fino a 10 anni. Queste esenzioni riguardano applicazioni considerate critiche, per le quali non esistono ancora alternative adeguate, come la produzione di semiconduttori, batterie avanzate, e tecnologie legate all’idrogeno verde. Le esenzioni sono concesse a condizione che le industrie facciano progressi nella ricerca di alternative più sicure durante questo periodo di transizione. Quindi, mentre la restrizione sui PFHxA è immediata e riguarda l’eliminazione graduale di una specifica sostanza chimica, le proroghe per altri PFAS riguardano sostanze diverse e sono limitate a settori industriali chiave che non possono ancora fare a meno di queste sostanze senza comprometterne la competitività o l’innovazione. La Commissione Europea sta cercando di bilanciare la necessità di proteggere la salute e l’ambiente con il mantenimento della competitività industriale, attraverso una regolamentazione graduale e mirata. Secondo l’UE, questo approccio differenziato permette di continuare a proteggere i consumatori e l’ambiente riducendo l’uso di PFAS laddove possibile, senza causare interruzioni economiche nei settori che necessitano di più tempo per sviluppare soluzioni alternative.
L’azione del 19 settembre 2024 rappresenta un passo importante verso la riduzione dell’uso di sostanze chimiche pericolose, ma il percorso verso un’eliminazione completa dei PFAS richiederà ulteriori sforzi regolatori e industriali nei prossimi anni. Un divieto generalizzato per l’uso di tutti i PFAS è urgente e richiesto da più parti, nella prevalenza del diritto alla salute rispetto agli interessi economici. Non ci resta che continuare a reclamarlo a gran voce, come facciamo da sempre da questo blog, e augurarci che l’UE sia sollecita nell’imporlo.
Hèléne Martin